AQ RFI 436 – MANUBIOLA TRATTA BERCERETO ROCCAMURATA C320
CREDITS
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SETTORE
Infrastrutture di trasporto
CATEGORIA
Ferrovie(Ordinarie e AV)
SERVIZIO
PROGETTAZIONE DEFINITIVA ED ESECUTIVA
PERIODO
2021
COMMITTENTE
RFI S.p.A.
cliente
RFI S.p.A.
Luogo
linea ferroviaria Parma – Vezzano Ligure (tratta Berceto – Roccamurata), località Ghiare, nel Comune di Berceto (PR)
WITH
RTI: NET ENGINEERING SPA (MANDATARIA) – PROGIN SPA (MANDANTE) – CORIP SRL (MANDANTE) – ALPINA SPA (MANDANTE)
Importo Lavori
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IMPORTO SERVIZI
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IMPORTO SERVIZI IN QUOTA PROGIN
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Progettazione definitiva e progettazione esecutiva degli interventi di ripristino e consolidamento del viadotto a 12 arcate in muratura al Km 45+471 sul Torrente Manubiola, sulla linea Parma – Vezzano Ligure (tratta Berceto-Roccamurata).
La proposta progettuale prevede la il risanamento superficiale degli elementi sia in muratura che in cls, interventi di miglioramento sismico sulle pile e sugli archi ed interventi ripristino dell’alveo.
L’opera in oggetto si trova al km 45+471 della linea ferroviaria Parma – Vezzano Ligure (tratta Berceto – Roccamurata), località Ghiare, nel Comune di Berceto (PR) e garantisce il superamento del Torrente Manubiola.
L’opera d’arte è costituita da un ponte a 12 arcate a via superiore per una lunghezza complessiva di 200 m circa.
Di seguito si riportano sinteticamente i valori medi delle principali caratteristiche geometriche e strutturali degli elementi che compongono l’opera.
Gli archi in calcestruzzo hanno luce retta pari a 14.30 m, sono ribassati con freccia di 3.00 m rispetto ad una distanza fra le imposte di 14.86 m.
Le spalle sono di tipologia “a fusto” costituite da muratura di pietrame squadrato, con muri andatori in destra e muri d’ala in sinistra.
Le pile sono di tipologia “a fusto” costituite da muratura di mattoni pieni sui paramenti trasversali al binario (denominati paramenti lato La Spezia e Parma) e pietrame squadrato sui lati esterni (paramenti destro e sinistro). Le pile numero 3, 6 e 9 sono pile-spalle con contrafforte esposto a sinistra, verso l’alveo di monte del Rio Manubiola.
L’alveo di magra si sviluppa prevalentemente sotto le campate 1, 2, 3 e 4. Il camminamento è posto sul lato destro, non sono presenti piazzole di rifugio. In sommità al parapetto destro è ancorata la canaletta porta cavi degli impianti IS.
L’obiettivo del progetto è quello ripristinare le superfici ammalorate, di aumentare il livello di sicurezza dell’opera mediante interventi di miglioramento sismico e di ripristinare l’alveo in corrispondenza delle pile con fondazioni scalzate.
Rimozione muschi, vegetazione, macchie di umidità ed efflorescenze dalle superfici delle murature
Si provvede alla preparazione/trattamento del supporto ed alla rimozione meccanica di muschi, macchie di umidità ed efflorescenze mediante spatola metallica e la conseguente asportazione delle polveri e lavaggio delle zone interessate, ristilatura superficiale con malta e consolidamento e trattamento idrorepellente.
Ristilatura di giunti di malta tale intervento consiste nella:
- preparazione del supporto rimuovendo la malta poco resistente (se presente), mediante scalpellatura leggera, mediante spazzola metallica eventuali efflorescenze, muffe e qualsiasi sostanza che possa ridurre l’aderenza;
- pulizia e lavaggio della muratura con acqua per l’eliminazione di eventuali sostanze solubili o insolubili lavaggio con getti a bassa o alta pressione, in alternativa spazzolatura e getto di aria compressa;
- miscelazione a temperatura comprea tra +5 e +35 °c come da scheda tecnica del prodotto utilizzato;
- istilatura profonda;
- eventuale stagionatura mediante stagionatura umida.
- Scuci – cuci
Tale intervento consiste nella:
- demolizione della vecchia muratura con mezzi manuali in modo da non danneggiare le zone di muratura limitrofa;
- pulizia con aria compressa e saturazione delle superficie con acqua;
- miscelazione come da scheda tecnica del prodotto utilizzato;
- ricostruire la muratura partendo dal basso e lavorando per tratti, prevedendo sufficienti puntellature su ambo i lati del muro. utilizzare mattoni pieni ammorsati alla vecchia muratura da ambo i lati, lasciando lo spazio all’inserimento forzato di appositi cunei di legno tra la vecchia e la nuova struttura per la successiva ribattitura dei giunti, i mattoni saranno posati con malta espansiva;
- ad avvenuto ritiro della malta, realizzare il collegamento tra vecchia e nuova muratura, rimuovendo i suddetti cunei in legno e inserendo al loro posto mattoni pieni, eventualmente sagomati in funzione degli spazi da riempire, posati con la malta di cui sopra;
- stilatura dei giunti della muratura realizzata.
Ripristino elementi in muratura mancanti o rotti tale intervento consiste nella:
- pulizia con aria compressa e saturazione delle superficie con acqua;
- miscelazione come da scheda tecnica del prodotto utilizzato;
- riempimento vuoti con malta monocomponente;
- scuci -cuci
Tale intervento è previsto laddove la muratura presenta difetti del tipo M9.
Trattamento delle superfici in c.a.
Le lavorazioni per tale intervento prevedono:
- Preparazione del supporto;
- Eventuale passivazione dei ferri di armatura;
- Applicazione della malta da ripristino (ripristino del cls da 10 a 50 mm);
- Protezione mediante l’applicazione di rasatura cementizia elastica;
- Eventuale applicazione della pittura elastomerica acrilica.
Interventi di miglioramento sismico
Dalle verifiche di vulnerabilità sismicaeffettuate si ritiene necessario un intervento di rinforzo strutturale sia nei confronti delle arcate che delle sottostrutture.
L’incremento della capacità resistente delle arcate e delle sottostrutture del ponte viene conseguito, conformemente alle prescrizioni del Manuale di Progettazione RFI, mediante la realizzazione di una controfodera in conglomerato cementizio di spessore pari a 30 cm.
Sono state previste anche opere di rinforzo delle fondazioni prevedendo micropali con diametro di 300mm e armatura costituita da un tubo 𝜙193.7 𝑚𝑚 e spessore di 16 mm. I micropali hanno lunghezze variabili e comprese tra 7.00 – 12.50 e sono attestati nel substrato roccioso e sono disposti con interasse di 1 m in direzione trasversale e 0,90 in direzione longitudinale.
La connessione tra le nuove fondazioni e la struttura esistente è garantita tramite barre dywidag ∅26/50 cm inghisate in foro ∅50.
Interventi di difesa idraulica
Si prevedono interventi di protezione tali da evitare/minimizzare i problemi di stabilità dell’alveo e delle strutture su di esso localizzate (nel caso specifico pile e spalle) rispetto a fenomeni di erosione e scalzamento idraulico dovute alle piene alluvionali.
L’intervento proposto antierosione e scalzamento prevede una griglia a pettine in micropali, posta a valle del ponte, opportunamente infissa e ad interasse tale da trattenere una ampia platea di massi ciclopici posizionati ad abbracciare le fondazioni delle pile in alveo attivo. I massi ciclopici avranno diametro minimo 0.8 m, a cui corrisponde una tensione critica minima del singolo masso secondo Shields&Kalinske pari a 1200 N/m2. Inoltre, sotto i massi è prevista la posa di un geotessile che ha funzione antierosiva. Il geotessile serve per evitare il dilavamento del materiale sottile su cui poggiano i massi, al fine di contrastare creazione di buche di erosione e rallentare i fenomeni di abbassamento/scivolamento del piano di appoggio dei massi.
Tale intervento si compone di 4 macrofasi di lavorazione:
- Regolarizzazione fondo alveo;
- Installazione griglia di micropali;
- Posa in opera del geotessile e della platea in massi;
- Sponde e raccordo pile.
Guado provvisorio
Per la realizzazione degli interventi di progetto in corrispondenza delle campate in alveo (da spalla 1 a pila 4) è stata prevista la realizzazione di un guado provvisorio.
Per l’esecuzione del guado sono stati previsti per ogni campata 4 tubi ARMCO f 1000 affiancati ad interasse 2 m, adeguati alla portata di deflusso idraulico corrispondente ad un tempo di ritorno di 2 anni.